Il Novecento è stato il secolo più impegnativo per la storia dell’uomo. Due conflitti mondiali, genocidi, guerra fredda, ma allo stesso tempo l’invenzione del computer, del radar, la scoperta del nucleare e addirittura l’allunaggio.
I conflitti hanno portato cambiamenti radicali sulla carta geografica, fattore conseguente allo sviluppo dei totalitarismi e ideologie che esaltano lo scontro: fascismo, nazionalsocialismo e comunismo.
Gli equilibri occidentali dipendevano dal liberalismo americano che difendeva e difende il capitalismo insieme alle istituzioni liberali e democratiche.
La libertà però come ci ricorda il testo, è una grande responsabilità che può portare sgomento e insicurezza, come avvenuto poi a Berlino dopo la caduta del muro che la divideva.
Ma il peggio è realmente passato?
Certamente dal Novecento ad oggi sono mutati molti equilibri, insieme al superamento di ideologie come il nazismo e il fascismo.
Questo però purtroppo non può rasserenarci del tutto, la lotta tra il capitalismo e il comunismo è ancora presente ed è state presente per tutta la seconda parte del Novecento.
Inoltre oggi, come ci ricorda un autore quando scrive: “passando in pochi decenni dalla campana della chiesa che ha segnato il tempo per secoli alla sirena della fabbrica” abbiamo assistito alla rivoluzione industriale che ha portato tantissimi cambiamenti radicali nella vita delle persone.
Invece oggi assistiamo alla nascita di moltissime ideologie che, seppur non così violente, agiscono mediante l’uso della forza. Bisogna comunque, capire che questo interesse “esagerato” è provocato da questa pesante eredità lasciata alle nuove generazioni. Con questa frase scritta da questo autore si vuole proprio far riflettere in merito al peso che sempre di più ricade sui giovani.
Difficile credere che non sia così, sicuramente però fenomeni come la globalizzazione, la cultura e l’era dell’informatica ci aiutano in questo percorso di consapevolezza.
Cos’è quindi che può salvarci dal nostro destino?
Oggi più che mai il nostro futuro è incerto; negli ultimi due anni abbiamo vissuto una pandemia globale e lo scoppio di una guerra nel nostro continente. Quello che a paer mio può salvarci è solamente la cultura e quest’ultima è propagata dalla scuola. La scuola negli ultimi anni ha assunto un ruolo sempre più centrale.
Entrambe le due ideologie (a capo dell’occidente e dell’oriente) lottano per un mondo migliore e secondo me, solamente le pari opportunità possono equilibrare le classi sociali e lasciare liberi le donne e gli uomini.
La scuola in questo senso, permette a tutti di acculturarsi e potersi allontanare dalle sorti che ci vengono imposte alla nascita. Questa insicurezza sul futuro è da guardare con una nota positiva; mai nella storia dell’Europa le persone sono state così libere come oggi. Il nostro destino è in mano a noi stessi e siamo sempre meno assoggettati alle politiche superiori alla dimensione di noi stessi.
La scuola quindi, ha come obbiettivo quello di costruire la nostra persona, farci individuare le nostre ideologie e tutto questo per mezzo della cultura e della conoscenza. Dove c’è cultura, non c’è ignoranza e dove non c’è ignoranza non c’è insicurezza e prese di posizione con l’ausilio della forza come quelle attuali: nazionalismi, razzismi, migrazioni e conflitti.
Il nazionalismo può essere un sentimento sincero volto alla difesa di tradizioni e cultura locale, ma oltre questo lascia presagire solamente problemi.
Il razzismo, le disparità di genere, il conflitto tra le generazioni del passato e quelle di oggi sono frutto e figlie della cultura del terrore e della ignoranza. Frutto proprio di questa insicurezza mondiale che, seppur abbiamo notato presenta problematiche varie, lascia la libertà alle persone di trovarsi un futuro migliore e di costruire una società fondata sul rispetto e sulla cultura.